È il 20 settembre del 1870: Porta Pia diventa uno dei luoghi simbolo non solo della città di Roma, ma dell’intera nazione italiana.
Un giorno prima la città era stata interamente circondata e la mattina seguente viene aperto il fuoco con alcuni pezzi di artiglieria proprio su questo tratto di mura.
In poche ore viene trovato il varco nella breccia e i bersaglieri italiani possono entrare in città, facendola capitolare e segnando la fine definitiva dello Stato Pontificio.
La giornata è divenuta una pagina molto importante della storia del risorgimento e addirittura poco lontano esiste una via chiamata proprio XX settembre.

Molti furono i testimoni dell’evento, anche illustri, tra cui lo scrittore Edmondo De Amicis, l’autore di Cuore.
La storia di Porta Pia
La storia di Porta Pia, una delle principali vie d’accesso a Roma, può essere fatta risalire al 1561.
La costruzione dell’opera viene avviata per ordine di papa Pio IV e basandosi su un disegno di Michelangelo Buonarroti.
Di fatto, si trattò del monumento che sostituì in pianta stabile l’antica Porta Nomentana.
La Città Eterna stava infatti assumendo un nuovo aspetto urbanistico e lavori di questo tipo erano ritenuti necessari.
In realtà, i progetti di Michelangelo furono ben tre, ma alla fine si decise di puntare su quello che comportava una minore spesa economica.
L’aspetto attuale, comunque, è completamente differente rispetto a quello originario del periodo rinascimentale.
La fortuna non è stata molto dalla parte di questa porta; in effetti, meno di cinquant’anni dopo la sua costruzione, essa versava in uno stato disastroso, tanto da essere citata da più parti come un rudere.
C’è però da dire che l’effetto scenico voluto dallo stesso Michelangelo è stato ottenuto: se si osserva bene, ci si può accorgere che Porta Pia è stata posizionata leggermente più indietro rispetto alla linea delle mura, in modo che potesse risaltare in maniera migliore.
Le antiche mura non esistono più, ma la fierezza di questo monumento è davvero unica.
La facciata che possiamo ammirare attualmente è stata terminata esattamente un anno prima l’evento della breccia .

Il complesso di Porta Pia
I fabbricati di Porta Pia formano un ideale cortile molto interessante e che può essere osservato in tutta tranquillità.
L’antico ufficio delle dogane si è trasformato in un museo, il Museo Storico dei Bersaglieri.
Questo è un luogo unico in cui è possibile ammirare la grande tomba utilizzata da Enrico Toti, ciclista ed eroe della Prima Guerra Mondiale.
La decorazione della porta dal lato interno della città è molto particolare e suggerisce quasi una sorta di bacinella con asciugamano.
La leggenda parla di uno scherzo voluto con forza dallo stesso artista, un allusione a papa Pio IV, un Medici che non apparteneva però alla celebre famiglia di Firenze, ma discendeva da alcuni barbieri di Milano.
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