Il Ponte Sant’Angelo chiamato in origine Ponte Elio, fu costruito nel 136 d.C. per collegare Roma al Mausoleo di Adriano, attuale Castel Sant’Angelo.
È il più bello e il più perfetto dei ponti romani: nessuna piena del Tevere lo ha mai danneggiato.
Fin dall’epoca medievale fu la via più frequentata dai pellegrini diretti a San Pietro.
Da qui, tra gli altri, passò Dante Alighieri venuto a Roma in occasione del giubileo del 1300.

Nel 1450 il Ponte fu protagonista di una tragedia.
Le spallette del ponte non resistettero alla pressione della folla e provocarono la caduta e la morte per annegamento di 150 persone.
Il fatto convinse papa Sisto IV ad eliminare le botteghe che restringevano il passaggio.
L’ultimo abbellimento fu realizzato nel ‘600 con la sistemazione degli angeli disegnati da Bernini.
Intorno a Ponte Sant’Angelo
Attraversando il ponte ci si trova al centro della storia.
Alle spalle la città medievale e la piazza che fu teatro di esecuzioni capitali sino alla fine dell’ ‘800
Difronte la mole di Castel Sant’Angelo, sulla sinistra la Cupola di San Pietro e sulla destra ponte Umberto I e Palazzo di Giustizia, simboli di Roma Capitale.

Funzioni ed attrazioni di Ponte Sant’Angelo
L’imperatore Adriano fece costruire nel 134 d.C. un ponte per collegare all’altra riva del fiume il suo mausoleo Castel Sant’Angelo (all’epoca Mausoleo di Adriano).
Il Ponte preso il nome di Elio, più comunemente chiamato Ponte di Castello, oggi il suo nome è Ponte Sant’Angelo.
Per la costruzione venne usato il peperino (roccia magmatica), rivestito poi con il travertino (roccia sedimentaria calcarea di tipo chimico).
Era edificato su tre arcate con scale che partivano dalla riva del fiume a loro volta sorrette da arcate che vennero in seguito distrutte per innalzare gli argini del fiume Tevere.
Prese il nuovo nome di Ponte Sant’Angelo nel VI secolo quando era papa Gregorio I, detto Gregorio Magno, proprio perché da esso si arrivava a Castel Sant’Angelo.

Nell’anno 1535 papa Clemente VII fece porre all’ingresso del ponte le statue di san Pietro e san Paolo ed altre riproducesti i quattro evangelisti ed i patriarchi Adamo, Noè, Abramo e Mosè.
Ad oggi sono rimaste soltanto quelle di san Pietro e san Paolo.
Papa Clemente IX nel 1669 fece costruire un nuovo parapetto su progetto di Gian Lorenzo Bernini e sopra vennero poste dieci statue di Angeli portanti i simboli della Passione di Cristo, scolpite dagli allievi del Bernini sotto la sua direzione.
Di queste sculture di Angeli, solo una è autografata dal Bernini ed è stata posta nella chiesa di Sant’Andrea delle Fratte.
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