L’antico Foro Boario è il luogo in cui è stata posta Piazza Bocca della Verità, una delle più celebri della città eterna.
Ci troviamo esattamente di fronte all’Isola Tiberina e il nome così particolare deriva dall’antico mascherone di marmo che si trova proprio qui.
La piazza deve la sua notorietà e la sua attrazione fatale nei confronti dei turisti ai moltissimi monumenti che la costellano.
Dall’Arco degli Argentari all’Arco di Giano, passando anche per il Tempio di Ercole e il Tempio di Portuno, ma soprattutto la splendida chiesa di Santa Maria in Cosmedin.

Un cenno lo merita anche la fontana che si trova davanti ai due templi, vale a dire la Fontana dei Tritoni, opera realizzata interamente da Carlo Bizzaccheri su espressa richiesta di Clemente XI.
Le conchiglie, i temi legati all’acqua e ai fiumi sono dominanti in questa piazza e la rendono il luogo ideale per delle passeggiate romantiche.
C’è comunque da dire che si è trattato fino al 1868 della zona in cui venivano eseguite le condanne a morte dello Stato Pontificio.
Santa Maria in Cosmedin e la Bocca della Verità
Santa Maria in Cosmedin è il tipico di esempio di cosa dovevano essere le chiese nel periodo medioevale a Roma.
Essa è conosciuta soprattutto per la presenza al suo ingresso della Bocca della Verità.
Il volto in pietra che raffigura un’antica divinità fluviale e che è collocato proprio nel portico dell’edificio (in passato esso veniva utilizzato come tombino fognario).

All’interno della chiesa si conservano i pulpiti gemelli, il trono del vescovo e il recinto della cosiddetta “schola cantorum”, i quali sono stati tutti realizzati elegantemente in pietra.
La sagrestia, poi, custodisce gelosamente l’Epifania, vale a dire un frammento di mosaico a fondo d’oro dell’VIII secolo.
Storia e leggenda in Piazza della Bocca della Verità
La scultura ormai universalmente nota come Bocca della Verità può essere datata intorno al I secolo e rimane un’immortale attrazione turistica di Roma.
La raffigurazione è chiara, si tratta infatti di un volto di uomo con tanto di barba e occhi, naso e bocca cavi e forati.
Dovrebbe rappresentare Giove Ammone, un oracolo o il dio Oceano.

Come è già stato detto, in passato essa veniva sfruttata come vero e proprio tombino.
A dare conferma di ciò c’è il fatto che la Cloaca Massima si trova in prossimità dell’omonima piazza.
Le guide medievali ne parlavano come di un oracolo potente e magico, con miti avversi e addirittura personificazioni del diavolo.
Si parlò addirittura di Virgilio come costruttore della scultura, la quale doveva essere utilizzata per scoprire la fedeltà delle mogli.
La leggenda della mano incastrata nella bocca è poi rimasta intatta fino ai giorni nostri e riprodotta anche in alcuni film.
Il nome, infine, fu affibbiato per la prima volta nel 1485 e da allora la Bocca della Verità è rimasta uno dei simboli più significativi di Roma.
Questa magnifica piazza è molto vicino al Circo Massimo, ma altre attrazioni vi attendono a Roma. Basta scoprirle sulla nostra Guida su Roma.