Palazzo Altemps, il quale sorge nel cuore di Piazza di Sant’Apollinare, non lontano da Corso Rinascimento e da Piazza Navona, è uno degli edifici più splendidi a Roma.
Si può dire con sicurezza che esso rappresenta uno dei migliori, se non il migliore esempio di architettura urbana realizzata nel Rinascimento.
La sua eleganza e il suo fascino sono in grado di conquistare qualsiasi visitatore, ogni sala è un ambiente perfetto per accogliere alcune tra le più belle sculture di epoca classica.

Storia e struttura di Palazzo Altemps
Palazzo Altemps deve il suo nome a una storia piuttosto interessante; si tratta dell’alterazione in lingua italiana del nome tedesco Von Hohenemps, cognome del pronipote di Papa Pio IV.
Attualmente, il palazzo ospita una buona parte della collezione archeologica del Museo Nazionale Romano.
Esso risale almeno al XV secolo, si compone di una serie di stanze raccolte, molte delle quali beneficiano di un interessante soffitto a volta.
Da una di queste sale si accede poi alla splendida loggia che è stata accuratamente affrescata e che è in grado di dominare un cortile interno.
Il suo tipico aspetto lo rende davvero molto romantico.
Il momento migliore per poter riuscire a cogliere il fascino autentico di questa costruzione è al calare della sera, quando le stanze vengono illuminate in maniera emozionante.

Le collezioni di Palazzo Altemps
Tra le opere di maggiore interesse che sono ospitate da Palazzo Altemps figura sicuramente la celebre collezione Ludovisi, la quale è stata messa insieme dal cardinale Ludovico Ludovisi appunto nel ‘600.
Anche la collezione Altemps merita una nota di attenzione, visto che è composta da reperti egizi e da ritratti.
Un tour molto interessante può essere quello del piano terra, dove è presente l’opera L’Apollo del Tevere, così chiamata perché è stata rinvenuta nel letto del fiume nel tardo XIX secolo.
Anche le due statue di vaste dimensioni della dea Atena.
Passando invece al piano superiore, non si può assolutamente perdere il pezzo più prezioso della collezione, vale a dire il Trono Ludovisi, il quale si ritiene possa essere parte di un trono greco che era stato dedicato ad Afrodite.

Uno degli aspetti che colpisce maggiormente in questo senso è la delicata incisione del V secolo a.C. che ritrae appunto la dea che emerge dalla schiuma del mare.
Da ammirare è la statua di Galata suicida, opera che ritrae un guerriero mentre si toglie la vita insieme a sua moglie.
Infine, un tour approfondito e accurato viene a essere completato dalla statua che raffigura il satiro che versa del vino.