Mausoleo di Cecilia Metella

Una lunga tradizione ha voluto inquadrare Cecilia Metella, la donna a cui è dedicata questa tomba monumentale.

è stata la moglie di Marco Licinio Crasso, console nell’anno 30 a.C.

In realtà, questa donna era figlia di Quinto Metello, un altro importante console, ma suo marito fu ancora più leggendario.

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Marco Licinio Crasso viene ricordato soprattutto per aver soffocato nel sangue la rivolta degli schiavi che erano guidato da un’altra figura mitica, Spartaco.

Si doveva trattare quindi di un personaggio femminile molto importante per meritare una sepoltura così maestosa e memorabile.

Il Mausoleo di Cecilia Metella

Il Mausoleo di Cecilia Metella può essere considerato a ragione il vero e proprio simbolo della via Appia, sistemato in una pendenza naturale del terreno.

Si tratta a tutti gli effetti di uno dei più notevoli monumenti funebri della tarda età repubblicana, visto che fu costruito intorno al 50 a.C.

Esso, insieme al Castrum Caetani, viene a formare un complesso formidabile dal punto di vista archeologico.

L’epigrafe che si può notare immediatamente su un fianco dell’edificio mette in luce numerose scene di guerra.

Un chiaro simbolo che stava a significare e a celebrare l’importanza della famiglia in questione.

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La sua forma tipicamente circolare e la merlatura lo fanno apparire in tutta la sua grandezza, mentre un tempo esisteva anche una piccola cupola per la copertura finale.

Nel Medioevo questa zona veniva identificata dai Romani come Campo di bove.

Questo perché, proprio nella parte superiore del mausoleo era presente un fregio con tanto di festoni decorati in maniera floreale e con dei bucrani, lo scheletro della testa del bue.

L’arredo originale, sfarzoso ed elegante, è andato purtroppo perduto, ma questo ambiente profuma ancora delle antiche tradizioni e delle usanze di Roma.

L’ispirazione circolare, infine, è senz’altro proveniente dal mondo ellenistico.

Il Castrum Caetanei

Nel IX secolo il mausoleo veniva sfruttato in particolare per le sue funzioni religiose.

Anche perché gran parte del terreno circostante era ormai divenuto proprietà esclusiva della Chiesa.

La fortificazione dell’edificio (ovvero l’aspetto che siamo abituati ad osservare al giorno d’oggi), avvenne nel ‘200 e per opera della famiglia Caetani, a cui apparteneva, Papa Bonifacio VIII.

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Torri, borghi e la chiesa di San Nicola di Bari furono le aggiunte urbanistiche più significative di tale periodo, ma ne è rimasta in piedi solamente la muratura.

La Chiesa di San Nicola, meglio conosciuta col nome di Castrum Caetani, era un vero e proprio castello e ospitò negli anni le famiglie romane più prestigiose.

Tra questi troviamo i Savelli, i Colonna, gli Orsini, i Cenci e i Torlonia, i quali possedevano molte altre tenute limitrofe.

Una visita ideale sarà senz’altro emozionante, il mausoleo si trova immerso in una profonda quiete, forse quella ricercata da Cecilia Metella per il suo eterno riposo.

Molte altre informazioni possono essere trovate nella nostra Guida di Roma.