Fontana di Trevi

Quando si parla della Fontana di Trevi è praticamente immediato pensare alla monetina da lanciare nell’acqua di spalle mentre si esprime un desiderio.

La fontana si trova posizionata a ridosso di un lato di Palazzo Poli e il suo gusto settecentesco riesce a conquistare al primo sguardo.

Il progetto originale è quello dell’architetto Nicola Salvi, il quale è riuscito a unire in maniera pressoché perfetta due elementi, il classicismo e il frizzante barocco.

I Bassorilievi di Fontana di Trevi

Il tema dominante dell’intera scultura della fontana, e non poteva essere altrimenti, è il mondo marino.

La grande statua di Oceano (Dio Nettuno), è stata scolpita da Pietro Bracci.

Emozionante ed elegante è il cocchio a forma di conchiglia, sospinto da alcuni cavallucci marini, i quali sono a loro volta preceduti dai tritoni.

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Ma l’occhio viene catturato anche dalle nicchie che si trovano ai lati di questo monumento, la degna accoglienza per le due statue, quella della Salubrità e quella dell’Abbondanza.

Queste preziose allegorie sono opera di Filippo Della Valle.

La storia di Fontana di Trevi

Da quando si può far partire la storia della Fontana di Trevi?

L’inizio della costruzione avviene nel 19 a.C., anno in cui l’Impero Romano era retto dall’imperatore Augusto.

Fu proprio in quel periodo che il genero Agrippa fece arrivare l’acqua fino al Pantheon grazie alla strategica scelta di dar vita all’acquedotto Vergine (si tratta dell’Aqua Virgo).

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Le leggende partono proprio da questo momento, visto che il nome di questo stesso acquedotto è avvolto nella leggenda.

Il nome sarebbe stato affibbiato in ricordo di una fanciulla che aveva indicato il punto esatto della sorgente d’acqua ai soldati che la cercavano disperatamente.

Si spiegano in questa maniera i bassorilievi che sono scolpiti sul secondo livello della fontana, insieme alla raffigurazione di Agrippa.

L’imperatore è stato immortalato nel momento in cui fornisce la sua approvazione al progetto dell’acquedotto.

Il 1453 è un altro anno fondamentale per la Fontana di Trevi, visto che Papa Nicola V dispone la ricostruzione totale dell’opera.

Un lavoro imponente e importante che fu finanziato grazie soprattutto a una tassa sul vino.

Ciò che possiamo vedere oggi altro non è che il lavoro commissionato da Papa Clemente XII al già citato Nicola Salvi nel 1732.

La fontana fu portata a compimento nel 1762 da Giuseppe Pannini e da allora rende ancora più romantiche le passeggiate nel centro di Roma.

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Le monetine che i turisti gettano in acqua vengono poi recuperate per essere donate alla Caritas, l’organismo che promuove appunto la carità.

Lo scenario è talmente splendido da aver dato ispirazione a molti film, in primis “La dolce vita” di Federico Fellini, in cui l’attrice Anita Ekberg si tuffa nell’acqua della fontana in una delle scene più famose della storia del cinema.

Altre informazioni sul centro città sono nella nostra Guida su Roma.