Sarà raro sentir parlare i cittadini romani direttamente della Fontana dell’Acqua Paola in quanto tale; più che altro essi sono soliti chiamarla affettuosamente “il fontanone”, viste le grandi dimensioni di questo monumento.
Per poterlo scorgere sarà sufficiente recarsi presso il Colle del Gianicolo, nei pressi della chiesa di San Pietro in Montorio, nel pieno centro della città.
La sua costruzione risale al periodo compreso tra il 1610 e il 1612 e doveva costituire il terminale ideale dell’omonimo acquedotto dell’Acqua Paola (anticamente conosciuto come Acquedotto Traiano), un’opera che papa Paolo VI aveva voluto fortemente ristrutturare, il che spiega questo nome così particolare.
Si tratta, tra l’altro, di un monumento che vanta un bel primato, visto che è la più grande fontana romana della riva sinistra del Tevere.

Storia della Fontana dell’Acqua Paola
L’ispirazione per la costruzione della Fontana dell’Acqua Paola derivò essenzialmente dalla grande popolarità di un’altra fontana, quella dell’Acqua Felice, opera che prese vita nel quadriennio 1585-1588 sotto il papato di Sisto V.
Paolo V decise allora di ricostruire interamente e anzi estendere addirittura l’acquedotto di Traiano, il quale versava in pessime condizioni.
L’intento era molto chiaro, lasciare alla città di Roma un’opera monumentale, ma soprattutto creare una fonte vera e propria di acqua potabile e cristallina.
Il denaro per la costruzione venne ottenuto grazie a una nuova tassa sul vino, tributo che causò più di una protesta tra i cittadini.
Comunque, furono proprio questi finanziamenti a permettere al Papa di accedere alla sorgente vicina al Lago di Bracciano, in modo da assicurare acqua pura e adatta a molti usi.
Il progetto originale si deve all’architetto Giovanni Fontana, ma fu determinante anche il contributo di Flaminio Ponzio.

Architettura della Fontana dell’Acqua Paola
Ciò che risalta immediatamente alla vista di ogni visitatore è sicuramente l’enorme bacino realizzato in candido marmo bianco, capace di riflettere tutto il sole che splende su Roma. Una Roma unica e da scoprire, anche grazie alla nostra Guida su Roma.
La fontana è suddivisa in tre nicchie di vaste dimensioni, ma ve ne sono anche due più piccole, e da ognuna di esse fuoriesce l’acqua.
Tra l’altro, c’è una curiosità molto interessante che riguarda l’iscrizione che si trova al di sopra del monumento: in effetti, in essa viene spiegato che l’Acqua Paola è il risultato dei restauri della fonte alsietina, ma in realtà i lavori riguardarono, come è già stato spiegato, la fonte Traiana.
Nel 1609 le cinque conche alla base delle bocche d’acqua furono sostituire dall’attuale bacino, così che adesso si può anche beneficiare di uno splendido panorama sulla città grazie al vano dell’arcata centrale.
Il marmo utilizzato per la fontana è quello del Tempio di Minerva ormai caduto in rovina.
Inoltre, proprio alla sommità dell’opera si può notare lo stemma del papa, con la tipica tiara e le chiavi, oltre allo stemma della famiglia Borghese. Infine, c’è da sottolineare come questa meraviglia architettonica sia servita da ispirazione principale per la costruzione successiva della celebre Fontana di Trevi.